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Abbiamo il superfluo, ci manca l 'essenziale

Abbiamo il superfluo, ci manca l 'essenziale

Autore: Il Direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 10/08/2015 18:50:20

Avete mai pensato quanti modelli di lavatrice esistono? E di cellulari? E di autovetture? Un numero imprecisato, ma molto grande. Per ognuno degli articoli che ho appena menzionato, esistono migliaia di modelli diversi e di codici diversi. Alcuni lo chiamano “libertà d’acquisto”. Per me si tratta di schiavismo capitalistico.

Poter  scegliere fra diverse possibilità è cosa buona e giusta. Dipende a quale criterio della vita si applica questo ragionamento. Preferireste poter scegliere fra migliaia di diversi modelli e opzioni quando dovete acquistare una vettura o non preferireste piuttosto sapere di poter contare sulle cose fondamentali per l’esistenza?

Quali sono? E’ presto detto. Un sistema sanitario universale, dedicato a tutti e che funzioni davvero. Un mercato del lavoro che garantisca la messa in atto dell’art. 1 dell’art. 3 e dell’art. 4 della nostra Costituzione, quegli articoli che parlano del diritto inviolabile al lavoro. O ancora, la garanzia di poter vivere dignitosamente, contribuendo anche alle spese di gestione della nazione in cui si vive, ma secondo la propria capacità contributiva, come sancirebbe l’art. 53 della Costituzione. Il condizionale è d'obbligo.

Molti pensano che queste garanzie si ottengano a seconda del governo in carica. Nulla di più sbagliato. E’ già tutto scritto, dal lontano 1947. Esattamente il giorno 22 Dicembre, giorno in cui l’assemblea costituente approvò il testo della Costituzione italiana. Le regole del governo di una nazione intesa come a regime democratico, sono tutte li. Articolo dopo articolo. Ciò che accade ormai da decenni, attraverso i vari governi che si succedono, è la non messa in atto di queste regole di sana, civile e dignitosa convivenza. Di fatto, la riforma della Costituzione è già stata operata da tempo. Sono bastati pochi anni di mal governo per decretarne la distruzione con le conseguenze, aberranti, sulla popolazione, che tutti stiamo vivendo e che alcuni – ancora – chiamano “crisi economica”.

In questi giorni, è accaduto un altro fatto assolutamente contrario al benessere del paese e della popolazione: a un ulteriore taglio al comparto della Sanità, è corrisposto un finanziamento per garantire la banda larga a tutto il territorio nazionale.  Non so a quanti cittadini interesserà maggiormente poter contare su una migliore connessione ad Internet nel momento in cui avrà necessità di essere curato in qualche ospedale o – peggio – di poter contare su esami diagnostici fondamentali per la prevenzione e cura di certe patologie, che ora sono sotto il mirino dei tagli operati attraverso il cattivo lavoro del Ministero della Sanità.

Forse, grazie alla connessione veloce, quei cittadini bisognosi di cure, potranno collegarsi facilmente ai social network attraverso i propri eccellentissimi Smartphone – scelti fra migliaia di modelli diversi - per descrivere velocemente su Facebook o su Twitter, quanto siano contenti di poter bestemmiare in tempo reale contro chi sta distruggendo gli ultimi lembi di un sistema nazione ormai votato all’assurdità. Gli anziani saranno esclusi da questo tipo di “benedizione” tecnologica, avendo minor dimestichezza con il web e i suoi supporti: potranno quindi bestemmiare in tempo reale con le persone in carne ed ossa che avranno la fortuna di ritrovarsi intorno, magari poco prima di esalare l’ultimo respiro. Sono soddisfazioni.

In tutto questo, grandi assenti – come spesso accade – sono i cittadini italiani. Periodo di ferie, vuoi che qualcuno si occupi di minchiate del genere? In qualche modo si farà, al ritorno dalle vacanze, troppi problemi non sono assolutamente accettabili, vuoi che la popolazione si occupi pure di risolverli? Sia mai.

Nel frattempo, i tagli lineari che costantemente vengono imposti proprio ai comparti essenziali all’umanità, confermano la totale mancanza di volontà di voler evitare le spese, piuttosto che diminuire gli sprechi. Perché è proprio questo il nocciolo della questione: i tagli lineari non fanno altro che togliere risorse, non arginano le spese pazze che vengono effettuate coi soldi pubblici.

E se questi tagli s’impongono sempre ai comparti essenziali, ecco che si conferma una regola: la popolazione deve morire, ma ha la garanzia di poter avere a disposizione tutto il superfluo possibile e inimmaginabile.

Con le nuove restrizioni in campo sanitario, ci garantiscono che: potremo controllare il Colesterolo e i Trigliceridi, ma solo ogni 5 anni, altrimenti paghiamo di tasca nostra, Tac e Risonanza Magnetica saranno possibili solo ai ricchi, o comunque con molte restrizioni per la gente comune. Per non parlare di Dialisi o di cure odontoiatriche. Stessa solfa. E così per la cosiddetta medicina difensiva, quelle misure terapeutiche o quelle pratiche diagnostiche che i medici applicano ad alcuni pazienti per far si che non si becchino una denuncia nel caso in cui il paziente non guarisca o addirittura, perda la vita e si scopra poi che sarebbe stato necessario fare un determinato esame diagnostico o una certa cura. Via tutto. E’ uno spreco. La vita umana vale meno di un cellulare, di una lavatrice o di una bella connessione veloce, a banda larga. L’unica banda che forse suonerà al funerale di molti italiani che hanno perso la partita: quella della dignità, e della vita.

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